Processo di certificazione per l’ammissibilità al credito d’imposta
Affinché un progetto possa qualificarsi per il credito d’imposta nel quadro del Piano Transizione 5.0, è necessario che venga sottoposto a un processo di certificazione bifase. Inizialmente, deve essere ottenuta una certificazione preliminare, detta “ex ante“, rilasciata da un valutatore indipendente. Questa certificazione preliminare ha lo scopo di verificare che il progetto innovativo soddisfi i requisiti specifici per la riduzione del consumo energetico totale, conformemente ai criteri stabiliti per l’ammissibilità al piano.
Segue poi una fase di certificazione successiva, denominata “ex post”, che ha l’obiettivo di confermare che gli investimenti siano stati realizzati in maniera conforme a quanto previsto dalla certificazione iniziale “ex ante”. Per completare il ciclo di certificazione, le aziende sono tenute a presentare sia prima che dopo l’investimento:
– La certificazione ottenuta in fase preliminare (“ex ante”).
– Una comunicazione iniziale al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
– La certificazione acquisita a investimento ultimato (“ex post”).
– Una comunicazione finale al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
In aggiunta, è richiesta una certificazione finale da parte del revisore contabile, la quale deve attestare la reale sostenibilità delle spese ammissibili e la loro corretta registrazione nei documenti contabili dell’impresa. Per quelle aziende non soggette per legge alla revisione contabile, è prevista la possibilità di incrementare il credito d’imposta di 5.000 euro, al fine di compensare i costi derivanti da questo ulteriore requisito di certificazione.
Un beneficio aggiuntivo, riservato esclusivamente alle piccole e medie imprese, consiste nella facoltà di sommare al credito d’imposta anche i costi sostenuti per l’ottenimento delle certificazioni, fino a un massimo di 10.000 euro. Questa opportunità rappresenta un vantaggio significativo per le PMI, sostenendole nell’assorbire i costi associati al processo di certificazione necessario per accedere agli incentivi previsti dal Piano Transizione 5.0.
Incentivi e supporto all’autoproduzione energetica con pannelli fotovoltaici
Nel contesto del Piano Transizione 5.0, un’attenzione particolare viene riservata agli investimenti nell’autoconsumo e nell’autoproduzione energetica, sottolineando la necessità che tali investimenti siano integrati in progetti innovativi che comportino l’acquisizione di beni strumentali.
Per progetti il cui valore superi i 40.000 euro, è possibile accedere a crediti d’imposta anche per l’acquisto di nuovi beni materiali strumentali utilizzati per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, esclusa l’energia da biomasse, inclusi i sistemi di stoccaggio dell’energia generata.
Con riferimento specifico ai moduli fotovoltaici, l’incentivo è circoscritto ai pannelli fabbricati negli Stati membri dell’Unione Europea che vantano un’efficienza minima del 21,5%.
Viene prevista una maggiorazione del credito d’imposta, del 120% o del 140%, per i moduli di efficienza superiore, conformemente a quanto stabilito dal Decreto Energia. In dettaglio:
– Una maggiorazione del 120% è applicata ai moduli fotovoltaici con un’efficienza di cella minima del 23,5%, prodotti nell’UE.
– Una maggiorazione del 140% è riservata ai moduli composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem, anch’essi prodotti nell’UE, con un’efficienza di cella minima del 24,0%.
Queste maggiorazioni possono portare a un incentivo complessivo fino al 63% dell’imponibile, calcolato sulla base dell’aliquota massima del 45% prevista dal Piano Transizione 5.0, ma applicato specificamente alla componente relativa ai pannelli fotovoltaici. Questo approccio mira a incentivare l’adozione di soluzioni di alta efficienza per la produzione di energia rinnovabile, sostenendo le imprese nel percorso verso una maggiore sostenibilità energetica.
Investimenti in formazione del personale nel quadro del Piano Transizione 5.0
Il Piano Transizione 5.0 riconosce l’importanza cruciale della formazione del personale, incentivando le spese dedicate all’acquisizione e al rafforzamento delle competenze legate alle tecnologie essenziali per la transizione verso un’economia più digitale ed ecologica. Questi investimenti in formazione sono ritenuti ammissibili al credito d’imposta quando soddisfano specifici criteri:
- Devono essere orientati allo sviluppo o al consolidamento delle abilità nel campo delle tecnologie chiave per la digitalizzazione e l’efficienza energetica dei processi produttivi.
- Possono rappresentare fino al 10% del totale degli investimenti effettuati in beni strumentali dall’impresa.
- Sono limitati a una spesa massima di 300.000 euro.
È fondamentale che tali spese per la formazione siano sostenute attraverso servizi forniti da entità terze, specificamente designate mediante decreto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Questo approccio mira a garantire la qualità e la pertinenza della formazione offerta, assicurando che contribuisca efficacemente alla transizione energetica e digitale dell’industria italiana.
La LG Industry guida le imprese verso la Transizione 5.0
LG Industry con la sua esperienza e competenza, è pronta ad assistere le imprese in ogni fase del processo, dalla valutazione preliminare dei progetti alla gestione delle pratiche per l’accesso agli incentivi. In un momento in cui l’efficienza energetica e la sostenibilità diventano imperativi non solo etici ma anche economici, LG Industry rappresenta un punto di riferimento essenziale per le imprese che desiderano prosperare nella nuova era della transizione 5.0.