Il bando Innovazione Sostantivo Femminile Lazio è dedicato all’imprenditoria femminile che, con un fondo da 3 milioni di euro e attraverso contributi a fondo perduto, promuove la nascita e lo sviluppo dell’imprenditoria femminile nel Lazio.
Cosa prevede
La Regione Lazio intende promuovere e valorizzare il capitale umano femminile sostenendo lo sviluppo di MPMI Femminili, in particolare favorendone i percorsi di innovazione mediante soluzioni ICT, in coerenza con la “Smart Specialization Strategy (S3)” regionale, quali:
- innovazione e miglioramento di efficienza dei processi produttivi all’interno dell’azienda, in particolare attraverso l’introduzione di tecnologie digitali;
- ampliamento e innovazione della gamma di prodotti e/o servizi;
- innovazione guidata dal design e dalla creatività;
- eco-innovazione, ovvero miglioramento delle performance ambientali aziendali;
- innovazione organizzativa e manageriale;
- innovazione di marketing e comunicazione, con particolare riferimento all’introduzione di strategie e strumenti di marketing digitale;
- safety-innovazione, ovvero miglioramento dei livelli di sicurezza nei luoghi di lavoro e di responsabilità sociale dell’impresa, inclusa l’introduzione di tecnologie avanzate funzionali all’inserimento lavorativo di persone con disabilità.
Progetti ammissibili
Sono agevolabili progetti che prevedono l’adozione di una o più nuove tecnologie o soluzioni digitali, o processi e sistemi di innovazione aziendali tra quelli di seguito elencati:
- tecnologie digitali e/o soluzioni tecnologiche consolidate che permettono di elaborare, memorizzare/archiviare dati, anche in modalità multilingua, utilizzando risorse hardware/software distribuite o virtualizzate in rete in un’architettura di cloud computing, quali ad esempio: realtà
aumentata, wearable wireless devices e body area network, text e data mining, micro-nano elettronica, IoT (Internet of Things), piattaforme di erogazione servizi, internet e web 2.0, social media, eCommerce, eSupply Chain, GIS (Geographic Information System), new media, editoria digitale, piattaforme per la condivisione e il riuso di contenuti, sistemi di tracciabilità per l’autenticazione di prodotti e l’ottimizzazione di processi logistici; - processi e sistemi di automazione industriale per il miglioramento della qualità del processo produttivo e dei prodotti (ad esempio macchine a controllo numerico), anche in termini di sicurezza e sostenibilità (riduzione impatto ambientale, riduzione utilizzo risorse, quali ad esempio energia e acqua);
processi e sistemi produttivi flessibili, quali sistemi robotizzati “intelligenti”, interfacce evolute uomo-macchina, sistemi di programmazione e pianificazione intelligente dei compiti, in particolare per il miglioramento dell’efficienza energetica dei processi; - sistemi e processi di fabbricazione digitale, inclusa l’adozione di tecnologie digitali avanzate a supporto dei processi produttivi (ad esempio stampa 3D, prototipazione rapida, ecc.).
I progetti devono essere completati, pagati e rendicontati entro nove mesi dalla data di concessione. Inoltre, ogni impresa femminile può richiedere l’agevolazione per un solo progetto.
Beneficiari
I beneficiari sono le imprese femminili che al momento della presentazione della domanda sono MPMI e sono iscritte al registro delle imprese o, nel caso delle lavoratrici autonome sono titolari di P.IVA attiva. Si considera impresa femminile:
- libere professioniste donna;
- l’impresa individuale la cui titolare è una donna;
- la società cooperativa e la società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60 per cento dei componenti della compagine sociale;
- lo studio associato in cui il numero di donne associate rappresenti almeno il 60 per cento dei componenti della compagine sociale;
- la società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne o MPMI Femminili e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne.
Spese ammissibili
Sono costi ammissibili quelli necessari a realizzare il progetto e di seguito elencati:
- i costi di progetto da rendicontare: per un importo non inferiore a 20.000 euro;
- costi del personale forfettari: in misura pari al 15% dei costi di progetto da rendicontare;
- i costi indiretti forfettari: in misura pari al 7% dei costi di progetto da rendicontare.
Sono ammissibili le seguenti voci di costo:
- investimenti materiali: acquisto di attrezzature, strumenti e sistemi nuovi di fabbrica, dispositivi, software e applicativi digitali e la strumentazione accessoria al loro funzionamento; tali beni dovranno essere installati presso la sede operativa (domicilio fiscale nel caso di lavoratrici autonome) aziendale che beneficia del contributo;
- investimenti immateriali: acquisto di brevetti, licenze, know-how o altre forme di proprietà intellettuale, inclusi i costi per la convalida e la difesa degli attivi immateriali;
- canoni per servizi in modalità “software as a service”, acquisizione di servizi erogati in modalità cloud computing e saas (software as a service) nonché di system integration applicativa e connettività dedicata;
- consulenze specialistiche correlate all’intervento: acquisizione di servizi finalizzati all’adozione di tecnologie ICT.
Non sono ammissibili
- le spese oggetto di contratti vincolanti, fatture o pagamenti precedenti alla data di presentazione della domanda, con eccezione di quelle riguardanti la progettazione;
- spese il cui titolo di spesa ha un importo imponibile inferiore a 200 euro;
- le spese per l’acquisto di beni usati;
- spese relative all’acquisto di beni di rappresentanza o ad uso promiscuo. Non sono considerati tali i pc portatili e i device a condizione che siano strettamente pertinenti al progetto e correttamente dimensionati e giustificati;
- i costi derivanti da autoproduzione, autofatturazione da parte del beneficiario e quelli sostenute nei confronti di parti correlate;
- l’IVA e ogni altro costo accessorio di natura fiscale, salvo il caso in cui sia un costo per il beneficiario in quanto non è in alcun modo detraibile o recuperabile, tenendo conto della disciplina fiscale applicabile;
- gli interessi passivi e qualsiasi altro onere accessorio di natura finanziaria.
i costi relativi a multe, penali, ammende e sanzioni pecuniarie.
Contributo
L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto tra il 50% e l’70% dell’importo complessivo del progetto. Il contributo massimo a fondo perduto ottenibile può arrivare 30.000,00 euro. La richiesta di una percentuale di contributo inferiore a quella massima concedibile consente di ottenere maggior punteggio ai fini della posizione in graduatoria.
Presentazione della domanda
Le domande possono essere presente dal 17 marzo 2022 al 16 giugno 2022, esclusivamente in via telematica tramite GeCoWeb.
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