Davanti ad un contesto internazionale sempre più competitivo a livello di strategia e di tecnologie rivoluzionarie, negli ultimi anni le aziende italiane hanno iniziato ad avvicinarsi all’Additive Manufactoring. La digital transformation che sta trasformando le realtà imprenditoriali italiane non si ferma solo al settore terziario.
Qualche anno fa poteva sembrare utopistico pensare che attraverso una stampante si riuscisse a creare un oggetto materiale. Nonostante le stampanti 3D esistano da molti anni, ci sono voluti circa 30 anni affinchè questa tecnologia diventasse tecnicamente ed economicamente valida nel processo produttivo di un’industria. La rivoluzione tecnologica dell’Industria 4.0 che sta investendo il sistema produttivo delle aziende
Cos’è l’Additive Manufactoring?
Sempre più spesso sentiamo parlare di tecnologie di fabbricazione additiva, ma in quanti sanno veramente di che cosa si tratta? Con il termine Additive Manufactoring si fa riferimento ad una tecnica di produzione che, attraverso tecnologie differenti, permette di ottenere prodotti e manufatti. L’introduzione di questa tecnologia ha permesso la digitalizzazione dell’attività manifatturiera grazie al continuo dialogo tra computer e macchinari.
Il processo di produzione basato sull’additive manufactoring parte da un modello CAD 3D che viene controllato da un software di gestione della macchina che guiderà la stampante nella sintetizzazione del materiale.
Quali sono le principali tecnologie?
Tra le tecnologie che possono essere utilizzate per l’attività manifatturiera troviamo:
- stereolitografia (SLA);
- Fused Deposition Modeling (FDM) è sicuramente quella più diffusa;
- stampa a getto di inchiostro;
- Digital light processing (DLP);
- Laminated object manufactoring (LOM);
- Electrom beam melting (EBM).
I vantaggi nell’utilizzo dell’Additive Manufactoring
Le aziende che decidono di investire in queste tecnologie innovative, oltre a migliorare la loro competitività sul mercato, beneficiano anche di un elevato numero di vantaggi.
In primo luogo, l’utilizzo di questi strumenti permette di ridurre lo spreco dei materiali contribuendo ad una diminuzione dei costi di produzione. In secondo luogo, stampando un prodotto già assemblato si riducono i costi della manodopera e di trasporto perché il prodotto verrà inviato al cliente in modalità telematica. Inoltre, l’additive manufactoring consente di diminuire il Time to Market, cioè il tempo che intercorre tra l’ideazione del prodotto e il momento in cui sarà messo in vendita sul mercato.
Quali sono gli ambiti applicativi?
L’additive manufactoring si utilizza soprattutto nell’ambito manifatturiero per la produzione di prototipi. Queste tecnologie però, trovano applicazione anche in altri settori. Uno tra tutti è quello medico, perché l’applicazione di questi strumenti aiuta a sperimentare nuove modalità di trattamento delle patologie. Nel campo dentale trova la sua migliore espressione grazie alla realizzazione di protesi da utilizzare nei pazienti.
Sgravi fiscali e agevolazioni economiche
Sono numerosi gli sgravi fiscali di cui le aziende possono beneficiare se investono nelle tecnologie di additive manufactoring. La Legge di Bilancio 2021 prevede vari crediti d’imposta per i beni che rientrano nel piano Industria 4.0. L’obiettivo di queste agevolazioni è quello di spingere le imprese italiane a compiere un passo importante nel campo dell’innovazione tecnologica e della sperimentazione.