In vigore dal 1° gennaio 2022, è stata approvata la nuova Legge di Bilancio che introduce importanti novità al Patent Box, il regime di tassazione relativo ai redditi derivanti dalla proprietà intellettuale.
Patent Box: di cosa si tratta
Così come riportato sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate, si tratta: “di un regime opzionale di tassazione agevolata per i redditi derivanti dall’utilizzo di software protetto da copyright, di brevetti industriali, di marchi d’impresa (poi esclusi per le opzioni esercitate dopo il 31 dicembre 2016), di disegni e modelli, nonché di processi, formule e informazioni relativi a esperienze acquisite nel campo industriale, commerciale o scientifico giuridicamente tutelabili.”
Questa agevolazione permette alle attività interessate di ricevere particolari sostegni indipendente da diversi fattori come: la dimensione dell’attività, il settore produttivo specifico, il tipo di organizzazione. Vengono solamente escluse dal regime Patent Box le società in procedure di fallimento o liquidazione, o con amministrazione straordinaria con imprese in crisi. Questo tipo di regime prevede che le attività in questione vengano di fatto detassate al 50%, per tutti i redditi che derivano dall’utilizzo di software protetti da copyright, brevetti, marchi di impresa, disegni e modelli, e così via, come visto sopra.
Si tratta quindi di un regime di tassazione agevolato per le attività di ricerca e sviluppo sul territorio italiano. L’agevolazione ha l’obiettivo di migliorare l’attrattività del mercato nazionale per gli investitori, italiani ed esteri, a lungo termine, tutelando le attività già operanti sul territorio.
Nuovo Patent Box, cosa cambia
Con l’entrata in vigore della nuova disciplina vengono esclusi dall’agevolazione i marchi di impresa. Limitando quindi il Patent Box a brevetti industriali, software protetti da copyright, disegni e modelli. Il comma 4, dell’art. 6, stabilisce inoltre, che le attività R&D possono essere svolte anche tramite contratti stipulati con società diverse da quelle appartenenti al medesimo gruppo nonché con Università o enti di ricerca.
A seguito della soppressione del comma 9, il nuovo Patent Box è cumulabile con il credito d’imposta Ricerca, Sviluppo, Innovazione e Design. Inoltre, la deduzione maggiorata sale dal 90% al 110% e va a sostituire il vecchio meccanismo di detassazione dei beni immateriali.