Le novità su Bonus sud, ZES e industria 4.0
La Legge di bilancio 2023 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e, come prassi vuole, tutte le misure sono state ricompattate in un unico articolo suddiviso in 903 commi. Di seguito le principali novità per quanto riguarda i crediti d’imposta Mezzogiorno, ZES ed industria 4.0.
L’art. 1 commi 265 e 266 prorogano fino al 31 dicembre 2023, il credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno operante a favore delle imprese che acquistano beni strumentali, destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite di Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.
L’art. 1 comma 267 proroga fino al 31 dicembre 2023, il credito d’imposta per gli investimenti nelle Zone economiche speciali.
L’art. 1 commi 268 e 269 confermano per il 2023 il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo, maggiorato rispetto all’aliquota nazionale, a favore delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. Gli investimenti effettuati nelle richiamate regioni godono delle seguenti aliquote potenziate: 25% grandi imprese; 35% medie imprese; 45% piccole imprese.
L’art. 1 commi 271 e 272 affrontano il tema del riversamento spontaneo volto alla regolarizzazione del credito d’imposta R&S ex art. 3 D.L. 145/2013 indebitamente compensato. La possibilità della regolarizzazione viene nuovamente differita dal 31 ottobre al 30 novembre 2023, quale data di termine entro cui inviare l’apposita istanza all’Agenzia delle entrate.
L’art. 1 comma 423 è dedicato al credito d’imposta per investimenti 4.0 e sposta dal 30 giugno al 30 settembre 2023 il termine lungo per concludere gli investimenti in beni strumentali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese di cui all’ allegato A alla legge 232/2016 e che risultano essere prenotati entro il 31 dicembre 2022 mediante il versamento dell’ acconto di almeno il 20% del costo di acquisizione. In tal modo viene garantita la possibilità di ancorare il beneficio fiscale alle aliquote fissate per il 2022: 40% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, 20% per la quota superiore a 2,5 milioni e fino a 10 milioni, 10% per la quota eccedente i 10 milioni e fino al limite massimo di 20 milioni . Dal 2023, infatti, tali percentuali si dimezzano, passando rispettivamente al 20%, 10% e al 5%.
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