Il piano transizione 5.0 rappresenta un’opportunità preziosa per le imprese italiane che intendono investire nell’innovazione tecnologica e nell’efficienza energetica. Con un fondo di 6,3 miliardi di euro destinato al biennio 2024-2025, il piano fornisce incentivi fiscali sotto forma di credito d’imposta per chi realizza progetti in grado di ridurre i consumi energetici di almeno il 3% per le strutture produttive o del 5% per singoli processi produttivi. In questa guida vedremo come le aziende possono accedere al credito, chi è autorizzato a fornire le certificazioni necessarie e quali investimenti rientrano nell’agevolazione.
Chi può rilasciare le certificazioni ex-ante ed ex-post?
Per richiedere l’agevolazione transizione 5.0, le imprese devono presentare certificazioni ex-ante, per la fase preliminare, ed ex-post, per la fase conclusiva. Questi documenti sono essenziali per dimostrare l’efficacia dei progetti di innovazione e attestare i risparmi energetici conseguiti. Solo figure accreditate possono rilasciare queste certificazioni, tra cui gli esperti in gestione dell’energia (EGE), le Energy Service Company (ESCo) e i professionisti iscritti agli albi di ingegneri e periti industriali con esperienza in efficienza energetica. Affidarsi a questi soggetti è essenziale per assicurarsi che la documentazione sia conforme alle norme.
Come ottenere la perizia asseverata
In fase di richiesta, è necessario presentare una perizia asseverata che confermi le caratteristiche tecniche dei beni strumentali acquistati. Tale perizia, che può essere rilasciata da ingegneri o periti industriali iscritti agli albi professionali, o da enti di certificazione accreditati, attesta la conformità dei beni alle specifiche della legge e la loro interconnessione al sistema aziendale. Questa perizia è fondamentale per confermare che i beni acquistati contribuiscano effettivamente alla riduzione dei consumi energetici.
La documentazione richiesta per la comunicazione preventiva
Prima dell’avvio del progetto, le imprese devono inviare una comunicazione preventiva per richiedere il credito d’imposta. Tra i documenti richiesti troviamo una dichiarazione sostitutiva di notorietà (DSAN), un documento d’identità del rappresentante legale e del certificatore, oltre a eventuali deleghe. Viene inoltre richiesta una certificazione ex-ante rilasciata digitalmente dal certificatore che dimostri il risparmio energetico atteso, insieme alla documentazione che attesti l’idoneità professionale del certificatore stesso. Anche una dichiarazione di indipendenza del certificatore e un documento relativo al titolare effettivo secondo le normative antiriciclaggio sono necessari per completare la comunicazione.
È possibile presentare più progetti?
Le imprese possono presentare più richieste di credito d’imposta per progetti che coinvolgono diverse strutture produttive. Tuttavia, non possono inviare più richieste attive per la stessa struttura a meno che non siano conclusi i progetti precedenti. Il piano prevede un limite massimo di 50 milioni di euro annui per ciascun soggetto beneficiario, una cifra significativa che incentiva ulteriormente le aziende a investire in tecnologie sostenibili ed efficienti.
Serve un acconto per ogni bene strumentale?
Alcune aziende potrebbero pensare che serva un acconto del 20% su ogni singolo bene strumentale acquistato, ma non è così. Basta dimostrare di aver pagato il 20% del costo totale dei beni strumentali 4.0 e il 20% del totale degli impianti di autoproduzione. Anche in caso di diversi fornitori, è sufficiente versare l’acconto solo a uno di questi, semplificando così le modalità di pagamento e riducendo la complessità burocratica.
Scadenze per l’interconnessione dei beni strumentali
Il piano transizione 5.0 prevede che i beni strumentali siano interconnessi entro il 31 dicembre 2025. Questo requisito, necessario per ottenere l’agevolazione, non influisce sulla data di completamento del progetto di innovazione, ma la documentazione che ne comprova l’avvenuta interconnessione va presentata entro il 28 febbraio 2026. A tale scopo, la perizia tecnica o l’attestato di conformità devono essere inviati tramite la piattaforma informatica del GSE.
È necessaria la comunicazione ex-ante per interventi già completati?
Anche per interventi già conclusi, la comunicazione ex-ante è necessaria per la prenotazione del credito d’imposta. Solo dopo la conferma della prenotazione, l’azienda può procedere direttamente alla comunicazione di completamento (ex-post) senza dover passare dalla fase di “Conferma del 20%”, che riguarda solo i progetti in fase iniziale.
La sostituzione delle trattrici agricole è agevolabile?
La sostituzione delle trattrici agricole da STAGE I a STAGE V è agevolabile nel piano transizione 5.0, a patto che queste siano omologate sia secondo il regolamento UE 167/2013 che secondo la direttiva 2006/42/CE. Questa possibilità rappresenta un incentivo concreto per l’ammodernamento dei mezzi agricoli, riducendo i consumi e l’impatto ambientale.
Gli impianti di illuminazione rientrano tra i beni agevolabili?
Gli impianti di illuminazione generale non sono agevolabili, tranne nei casi in cui siano destinati alla produzione, come gli impianti specifici per la crescita delle piante in serra. Per quanto riguarda i sistemi di controllo energetico dell’illuminazione, questi possono essere inclusi solo se monitorano i consumi energetici direttamente legati al processo produttivo.
I compressori d’aria e i sistemi di gestione sono agevolabili?
In generale, i compressori d’aria non sono agevolabili, salvo nel caso in cui siano utilizzati per specifiche finalità di produzione, come la ricarica di bombole. I sistemi di gestione e monitoraggio energetico dei compressori possono rientrare nel piano di agevolazioni se sono utilizzati per il controllo dei consumi legati direttamente al processo produttivo.
Consulenza LGIndustry per accedere agli incentivi transizione 5.0
Navigare tra i dettagli del piano transizione 5.0 richiede esperienza e attenzione per garantire che le richieste di agevolazione siano complete e corrette. LGIndustry offre la sua consulenza specializzata per aiutare le aziende a ottenere gli incentivi, occupandosi dell’intera procedura, dalla fase di verifica preliminare all’invio della documentazione, fino alla gestione delle certificazioni e perizie. LGIndustry è al fianco delle imprese per assicurare un processo fluido, rispondendo a ogni dubbio e ottimizzando i tempi per una gestione semplificata del credito d’imposta.