Domande e risposte aggiornate al 21 febbraio 2025
Caratteristiche del Piano Transizione 5.0
Qual è il riferimento normativo del Piano Transizione 5.0?
Il Piano è istituito e regolato dall’art. 38 del Decreto-Legge 2 marzo 2024, n. 19 (c.d. Decreto PNRR-quater), convertito con modificazioni dalla L. 29 aprile 2024, n. 56. È stato successivamente integrato con le previsioni introdotte dai commi 427-429 della legge 30 dicembre 2024, n. 207 (Legge di Bilancio 2025), che ha ampliato l’ambito di applicazione e semplificato le procedure di accesso al beneficio.
Le modalità attuative sono contenute nel decreto 24 luglio 2024 del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, in concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze (DM “Transizione 5.0”). Inoltre, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il 16 agosto 2024 una circolare operativa con chiarimenti tecnici per la corretta applicazione della disciplina agevolativa.
Chi può rilasciare la perizia per attestare le caratteristiche tecniche dei beni?
Ingegneri e Periti industriali accreditati: La perizia asseverata, fondamentale per confermare che i beni sono conformi agli elenchi di legge e integrati nel sistema produttivo, può essere rilasciata da ingegneri o periti industriali iscritti all’albo. In alternativa, anche enti di certificazione accreditati possono fornire un attestato di conformità. La perizia deve indicare che i beni possiedono caratteristiche tecniche in linea con gli allegati A e B della legge del 2016 e che siano interconnessi al sistema di gestione aziendale o alla rete di fornitura.
Procedura per l’accesso all’agevolazione
Il contratto di vendita con patto di riservato dominio con durata superiore ai 5 anni permette di usufruire del credito d’imposta Transizione 5.0?
L’imputazione degli investimenti segue le regole generali della competenza previste dall’articolo 109, commi 1 e 2, del TUIR. Le spese di acquisizione dei beni si considerano sostenute alla data della consegna o spedizione, o, se successiva, alla data in cui si verifica l’effetto traslativo o costitutivo della proprietà, indipendentemente dalle clausole di riserva della proprietà.
Quali documenti servono per la comunicazione preventiva?
Documenti richiesti: La comunicazione preventiva è la fase iniziale della richiesta e deve includere:
- Dichiarazione sostitutiva di notorietà (DSAN): precompilata sul Portale Transizione 5.0 e firmata digitalmente dal rappresentante legale o suo delegato.
- Documento d’identità: del rappresentante legale e di eventuali delegati.
- Eventuale delega: per la presentazione della comunicazione.
- Certificazione ex-ante: rilasciata digitalmente dal certificatore, che conferma il risparmio energetico previsto grazie agli investimenti.
- Documentazione del certificatore: che ne attesti la competenza (Certificazione EGE/ESCO accreditata).
- Dichiarazioni di indipendenza: che confermano imparzialità e onorabilità del certificatore.
- Dichiarazione sul titolare effettivo: come previsto dalle normative antiriciclaggio.
Si possono presentare più comunicazioni per diversi progetti?
Invio di più richieste: È possibile presentare richieste per uno o più progetti di innovazione in una o più strutture produttive. Tuttavia, non è consentito avere più richieste in stato “bozza” o “inviata” per la stessa struttura, a meno che progetti precedenti non siano stati conclusi, ritirati o respinti. Per ogni soggetto beneficiario, il limite massimo di spesa agevolabile è di 50 milioni di euro all’anno, calcolato sull’anno di completamento dei progetti.
Serve un acconto del 20% per ogni singolo bene?
Acconto su beni strumentali: Non è necessario versare un acconto separato per ogni singolo investimento. È sufficiente dimostrare di aver pagato almeno il 20% del costo complessivo dei beni strumentali 4.0 e il 20% degli impianti di autoproduzione. Anche se ci sono diversi fornitori, il pagamento del 20% del totale può essere fatto a un solo fornitore dei beni strumentali e a uno solo dei fornitori dell’impianto di autoproduzione.
Quando va completata l’interconnessione dei beni strumentali?
Scadenze per l’interconnessione: I beni strumentali 4.0 devono essere interconnessi entro il 31 dicembre 2025. L’interconnessione non influisce sulla data di completamento dell’investimento ma deve essere provata entro il 28 febbraio 2026. La documentazione, inclusa una perizia tecnica o un attestato di conformità, deve essere trasmessa sulla piattaforma informatica, insieme agli altri documenti previsti dalla circolare operativa.
Se l’intervento è già concluso, è necessaria la comunicazione ex-ante?
Anche se l’intervento è stato completato, è necessario effettuare la comunicazione ex-ante per prenotare il credito. Una volta confermata, si può procedere direttamente con la comunicazione ex-post senza passare per la fase di “Conferma del 20%”.
È necessario un acconto minimo del 20% per confermare un leasing?
No, nel caso di leasing, la firma del contratto e l’impegno formale della società di leasing con l’ordine d’acquisto sono sufficienti a garantire l’inizio dell’investimento, senza il requisito del 20% di acconto.
Calcolo del risparmio energetico e gestione dei consumi
Come devono essere verificati i requisiti obbligatori di risparmio energetico nel settore della distribuzione automatica?
Le imprese che gestiscono distributori automatici possono calcolare il risparmio energetico in due modi:
- A livello di processo interno della società di gestione, misurando l’efficienza complessiva del parco macchine della filiale o sede.
- A livello del processo del fruitore del servizio (“azienda cliente”), valutando il miglioramento dell’efficienza del servizio presso l’azienda cliente, escludendo la fase logistica di rifornimento.
La modalità scelta per la certificazione ex post deve coincidere con quella utilizzata per il calcolo ex ante.
Procedura semplificata (comma 9-bis dell’art. 38)
La legge di bilancio 2025 introduce un’importante semplificazione: pur mantenendo l’obbligo di certificazione e il calcolo del risparmio in TEP equivalenti, i certificatori possono basarsi su documentazione standardizzata, eliminando la necessità di effettuare calcoli specifici sulla riduzione dei consumi.
Quali requisiti deve soddisfare un nuovo bene strumentale per essere considerato in sostituzione di beni con caratteristiche tecnologiche analoghe?
Il nuovo bene deve realizzare processi simili a quelli del bene sostituito, anche con tecnologie più avanzate. Non ci sono vincoli relativi a dimensioni, potenza o altre caratteristiche tecniche.
Come calcolare il risparmio energetico per una nuova linea in una struttura differente?
In questo caso, è possibile confrontare il rendimento energetico della nuova linea con quello medio delle linee esistenti nello stesso processo produttivo.
Le campagne di misura dei consumi devono avere una frequenza minima di campionamento?
No, non è richiesta una frequenza minima di campionamento, ma le misure devono essere efficaci e ripetibili per ottenere indicatori energetici adeguati.
Come possono le imprese dimostrare il miglioramento dell’efficienza energetica?
Le imprese possono documentarlo tramite:
- Dichiarazioni del costruttore o perizie asseverate attestanti la conformità agli standard ISO e IEC.
- Report di prova del costruttore secondo ISO 14955-2.
- Certificati di audit da organismi accreditati.
La rivalutazione di un bene influisce sulla verifica della condizione di cui al comma 9-bis?
No, eventuali rivalutazioni contabili dei beni non assumono rilevanza.
Nei sistemi di Power Quality, quali consumi sono considerati?
Solo i consumi di elettricità, inclusi quelli ausiliari come illuminazione e climatizzazione, sono rilevanti per la valutazione.
È ammesso l’autoconsumo a distanza?
Sì, è possibile in aree di mercato specifiche, secondo le normative vigenti.
È possibile normalizzare i consumi per impianti di autoproduzione?
Sì, è consentito per ottenere dati più realistici e adeguati ai fabbisogni futuri.
Determinazione dell’importo del credito d’imposta
A quanto ammonta il credito d’imposta?
L’importo varia in base alla quota d’investimento e alla percentuale di riduzione dei consumi energetici.
È agevolabile un bene 4.0 che usa vapore da una centrale termica a gas?
Uso di vapore da combustibili fossili: Un bene 4.0 che utilizza vapore da una centrale termica a gas può essere agevolato, perché l’uso indiretto di combustibili fossili non pregiudica l’accesso al credito.
È possibile applicare un approccio controfattuale per beni complessi personalizzati?
Sì, per i beni complessi si può concentrare l’analisi sui componenti principali in termini di consumo energetico, utilizzando un’analisi di Pareto.
Impianti per l’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili
Gli impianti fotovoltaici rientrano negli investimenti agevolabili?
Sì, ma solo per gli impianti con moduli fotovoltaici iscritti al registro previsto dall’articolo 12 del Decreto-Legge 9 dicembre 2023, n. 181.
È prevista una maggiorazione della base di calcolo per gli impianti che includono pannelli ad alta efficienza:
- 130% per moduli prodotti nell’UE con efficienza almeno pari al 21,5%.
- 140% per moduli con celle con efficienza almeno pari al 23,5%.
- 150% per moduli con celle bifacciali ad eterogiunzione o tandem con efficienza almeno pari al 24%.
Quali sono i requisiti per gli impianti fotovoltaici?
Gli impianti devono soddisfare standard tecnici e prestazioni minime, oltre a dimostrare che i componenti sono prodotti in UE.
È possibile normalizzare i consumi per impianti di autoproduzione?
Sì, è consentito normalizzare i consumi per ottenere dati più realistici e adeguati ai fabbisogni futuri.
Gli impianti solari termici possono ottenere incentivi?
Sì, gli impianti solari termici sono ammessi, purché l’energia prodotta sia interamente destinata a scopi produttivi.
Cumulabilità
Il credito d’imposta è cumulabile con altre agevolazioni?
Sì, a condizione che il sostegno non copra le stesse quote di costo e non si superi il costo sostenuto.
È cumulabile con il credito d’imposta per investimenti nella ZES unica?
Sì, il credito è cumulabile con il credito per investimenti nella Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno e nella Zona Logistica Semplificata.
Le ESCo possono beneficiare degli incentivi?
Sì, le ESCo, in quanto contractor che forniscono servizi energetici, possono accedere agli incentivi. Anche se i beni sono utilizzati dai clienti finali, la ESCo che realizza gli investimenti e gli interventi di miglioramento energetico è considerata il beneficiario.
DNSH (Do No Significant Harm)
Come si applica l’eccezione relativa alle attività che generano rifiuti pericolosi?
Il principio del DNSH viene verificato seguendo un flusso condizionale:
- Il progetto genera rifiuti pericolosi? NO → Ammissibile; SÌ → Verifica condizionale successiva.
- I rifiuti pericolosi sono destinati a R1-R12 o D1-D12? SÌ → Ammissibile; NO → Non ammissibile.
- Il sito industriale produce oltre il 50% di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento? NO → Ammissibile; SÌ →Ulteriore verifica.
- Il sito ha superato per due anni la soglia PRTR di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento? NO →Ammissibile; SÌ → Escluso.
Sono ammissibili i progetti di innovazione per la logistica, come software per l’ottimizzazione delle rotte?
Sì, poiché contribuiscono alla riduzione dei consumi energetici e migliorano l’efficienza operativa. Tuttavia, i veicoli a motore rientranti nel regolamento (UE) 2018/858 non sono inclusi nell’allegato A della legge n. 232 del 2016. Inoltre, sono escluse le macchine alimentate a combustibili fossili, salvo eccezioni previste dall’articolo 5 del decreto interministeriale 24 luglio 2024.
Le macchine mobili non stradali a combustibili fossili sono agevolabili?
Esclusione delle macchine non stradali a combustibili fossili: Le macchine mobili non stradali alimentate a combustibili fossili non sono agevolabili, in quanto non rispettano il principio DNSH (“non arrecare danno significativo” all’ambiente). Questi veicoli non sono agevolabili neppure se utilizzano combustibili alternativi come HVO o biodiesel.
Quali sono le eccezioni per i rifiuti speciali pericolosi?
Le attività che producono rifiuti speciali pericolosi devono rispettare specifici requisiti; in caso di impianti soggetti a PRTR, devono essere rispettate tutte le condizioni previste.
Settori specifici
Qual è la definizione di struttura e processo produttivo nel settore agricolo?
Il “processo produttivo” include le fasi specifiche come semina o raccolta, mentre la “struttura produttiva” è il terreno in cui si svolgono queste attività.
Gli impianti di illuminazione rientrano tra i beni agevolabili?
Agevolabilità degli impianti di illuminazione: Gli impianti di illuminazione generale dell’edificio non sono inclusi, a meno che non siano destinati specificamente alla produzione (ad esempio, lampade per la crescita di piante in serre). I sistemi di controllo energetico che monitorano i consumi dell’illuminazione non sono considerati agevolabili a meno che non siano direttamente collegati al processo produttivo.
Le macchine agricole semoventi sono ammissibili agli incentivi?
Sì, le macchine agricole semoventi, come mietitrebbie o vendemmiatrici, possono beneficiare degli incentivi, anche se non omologate per la strada, purché rispettino le normative CE.
Le aziende di noleggio possono usufruire degli incentivi?
Sì, le società di noleggio che investono in macchinari per il parco noleggio possono accedere agli incentivi, dimostrando l’efficienza energetica interna o esterna.
I progetti per migliorare l’efficienza logistica sono incentivabili?
Sì, i progetti di digitalizzazione dei processi logistici per ridurre i consumi energetici e migliorare l’efficienza operativa rientrano negli incentivi.
È possibile sostituire una trattrice agricola a cingoli da STAGE I a STAGE V anche se omologata secondo la direttiva macchine?
Sostituzione trattrici agricole: Le trattrici agricole a cingoli possono essere incluse nel progetto di innovazione se omologate sia secondo il regolamento UE 167/2013 sia secondo la direttiva 2006/42/CE. La sostituzione da STAGE I a STAGE V è agevolabile.
I compressori d’aria e i loro sistemi di gestione sono inclusi tra i beni agevolabili?
Compressori d’aria e gestione energetica: I compressori d’aria non sono agevolabili a meno che non siano destinati a un uso specifico come la ricarica di bombole. I sistemi di monitoraggio e gestione energetica della produzione di aria compressa possono rientrare tra i beni agevolabili, ma il costo del compressore stesso non è incluso.
Qual è la procedura per beni destinati a cantieri temporanei?
Se il processo produttivo prevede attività svolte fuori dalla sede aziendale, come per beni destinati a cantieri temporanei, è sufficiente utilizzare i dati della sede legale dell’impresa.
È richiesto un certificato di rottamazione per le macchine agricole sostituite?
Non più. Ora basta dichiarare la dismissione della macchina precedente senza fornire un certificato specifico.
È obbligatorio alienare i beni sostituiti?
No, non è necessario vendere o eliminare i beni sostituiti, ma è utile mantenere un registro che evidenzi il passaggio a un nuovo bene, soprattutto in caso di controlli.
Gli impianti di illuminazione e climatizzazione in hotel e ospedali sono inclusi nell’incentivo?
Sì, questi impianti possono rientrare negli incentivi a patto che siano dotati di sistemi di gestione e monitoraggio dei consumi che riducano l’uso energetico.
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LGIndustry è qui per supportare le imprese nell’ottenere gli incentivi previsti dal Piano Transizione 5.0, offrendo un’assistenza completa per semplificare e ottimizzare il processo di richiesta. Dalla verifica dei requisiti fino alla gestione della documentazione richiesta,
LGIndustry fornisce consulenza esperta per accompagnare le aziende in ogni fase, assicurando che possano sfruttare appieno le agevolazioni disponibili per i loro progetti di innovazione e miglioramento energetico.