Lo scorso 23 giugno 2020, il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato il primo bando Macchinari Innovativi. L’obiettivo era quello di favorire gli investimenti di PMI e reti d’impresa nelle regioni del Sud: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Suddivisi in due diversi sportelli, i fondi messi a disposizione ammontano a 265 milioni di euro per investimenti in trasformazione digitale e tecnologica.
Di conseguenza, il 26 marzo 2021 il MiSE ha pubblicato il decreto direttoriale che definisce i termini di apertura del secondo sportello.
Il nuovo bando per il secondo sportello è previsto a partire dal 13 aprile 2021. Anche in questo caso, la dotazione finanziaria è di 132,5 milioni di euro, cifra pari a quella già messa a disposizione nel 2020. Di seguito tutte le informazioni
Che cos’è?
Come detto precedentemente, il bando sostiene gli investimenti innovativi finalizzati alla trasformazione tecnologica e digitale. Inoltre, si vuole favorire la transizione verso l’economia circolare delle imprese presenti in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Tale transizione avverrà attraverso programmi di acquisto di macchinari, programmi informatici, impianti e attrezzature. Lo scopo è permettere alle realtà imprenditoriali del Mezzogiorno di aumentare il livello di efficienza e flessibilità dei cicli di produzione.
A chi si rivolge il bando?
Le agevolazioni previste dal bando Macchinari Innovativi, possono essere richieste dalle PMI. Dalle imprese che aderiscono ad un contratto di rete e i liberi professionisti iscritti agli ordini professionali o aderenti alle associazioni professionali.
Piccole e medie imprese
Per accedere alle agevolazioni, alla data della presentazione della domanda, le PMI devono:
- essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese, nel pieno e libero esercizio dei propri diritti;
- in secondo luogo, essere in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle Imprese. Nel caso di imprese individuali e società di persone, avere presentato almeno due dichiarazioni dei redditi;
- essere in regola con la vigente normativa in materia di edilizia e urbanistica, del lavoro e della salvaguardia ambientale;
- essere in regola con gli obblighi contributivi.
D’altra parte, le imprese non devono:
- essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- aver effettuato, nei due anni precedenti alla presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento;
- rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e non rimborsato o depositato in un conto bloccato gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- essere imprese in difficoltà.
Reti di impresa
Possono chiedere le agevolazioni previste le imprese, fino ad un massimo di sei soggetti co-proponenti, che aderiscono ad un contratto di rete. Inoltre, devono proporre un programma comune di sviluppo che ne aumenti la competitività e lo sviluppo tecnologico delle realtà aderenti alla rete.
Libero professionista
Per quanto riguarda i liberi professionisti, per accedere alle agevolazioni devono essere iscritti agli ordini professionali. O devono essere aderenti alle associazioni professionali individuate nell’elenco tenuto dal Ministero dello sviluppo economico ai sensi della legge n.4 del 14 gennaio 2013, e in possesso dell’attestazione rilasciata in ottemperanza alla medesima legge.
Attività economiche ammesse
Le attività ammesse sono quelle manifatturiere, ad eccezione delle attività connesse ai seguenti settori:
- siderurgia;
- estrazione del carbone;
- costruzione navale;
- fabbricazione delle fibre sintetiche;
- trasporti e relative infrastrutture;
- produzione e distribuzione di energia, nonché delle relative infrastrutture.
Cosa finanzia il bando?
La dotazione finanziaria è di 132,5 milioni di euro. Ai fini del bando sono ammesse le spese per l’acquisto di macchinari, impianti e attrezzature funzionali alla realizzazione del programma di investimento. In aggiunta, a programmi informatici e licenze utili per l’utilizzo dei beni acquistati.
Le agevolazioni
Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo in conto impianti e di finanziamento agevolato a tasso zero. Sulla base di una percentuale nominale pari al 75%, calcolata rispetto alle spese ammissibili. Pertanto, il mix di agevolazioni è articolato in relazione alla dimensione dell’impresa:
- per le imprese di micro e piccola dimensione, un contributo in conto impianti pari al 35% e un finanziamento agevolato pari al 40%;
- per le imprese di media dimensione, un contributo in conto impianti pari al 25% e un finanziamento agevolato pari al 50%.
Il finanziamento agevolato, non assistito da particolari forme di garanzia, dovrà essere restituito dall’impresa beneficiaria senza interessi entro 7 anni dalla data di erogazione dell’ultima quota a saldo delle agevolazioni che sono erogate da Invitalia.
Per ottenere le agevolazioni i programmi di investimento presentati devono:
- prevedere un piano di spese tra i 400mila e i 3 milioni di euro;
- essere realizzati esclusivamente presso unità produttive presenti in una tra le regioni obiettivo del bando: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia;
- prevedere l’acquisizione di tecnologie utili alla reale trasformazione tecnologica e digitale e dell’impresa e delle soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo più sostenibile e circolare.
In conclusione, come presentare la domanda
Le domande per partecipare al programma di finanziamenti potranno essere presentate esclusivamente tramite procedura informatica sul sito di Invitalia.
Basta accedere all’apposita sezione “Accoglienza Istanze” e cliccare sulla misura “Nuovo Bando Macchinari Innovativi – Secondo sportello”. Le istanze potranno essere compilate a partire dalle 10.00 del 13 aprile 2021 e inviate a partire dalle 10.00 del 27 aprile 2021.